Pozzo a gradini

Veduta di un pozzo a gradini a Fatehpur (Rajasthan). Questa struttura compare nel film Paheli.
Il Chand Baori, nel villaggio di Abhaneri vicino a Bandikui (Rajasthan).

I pozzi a gradini, chiamati anche kalyani o pushkarani, bawdi o baoli (hindi: बावड़ी), barav (marathi: बारव) o vaav (gujarati: વાવ), sono pozzi o laghetti in cui l'acqua può essere raggiunta scendendo una scalinata. Possono essere coperti e protetti e sono spesso di rilievo architettonico. Possono anche essere a più piani avendo un manzo che fa girare la ruota dell'acqua (rehat) per sollevare l'acqua nel pozzo al primo o secondo piano.

Sono molto comuni nell'India occidentale. Si possono trovare nelle altre regioni più aride del subcontinente, estendendosi in Pakistan. La costruzione può avere finalità pratiche, ma a volte include significativi ornamenti architettonici.

Come si è detto sopra, esistono numerosi nomi distinti, a volte locali, per i pozzi a gradini. Nelle regioni di lingua hindi, ricorrono nomi basati sulla parola baudi (compresi bawdi, bawri, baoli, bavadi, bavdi). In lingua gujarati e marwari, sono chiamati di solito vav o vaav.

Tutte le forme di pozzi a gradini sono esempi dei molti tipi di serbatoi idrici di riserva e irrigazione che si svilupparono in India, principalmente per affrontare le fluttuazioni stagionali della disponibilità idrica. Una differenza basilare tra i pozzi a gradini da un lato, e i serbatoi e i pozzi ordinari dall'altro, era quella di rendere più facile per la gente raggiungere l'acqua del sottosuolo e curare la manutenzione e la gestione del pozzo.

In alcuni tipi di strutture simili (pozzi johara), erano costruite rampe per permettere al bestiame di raggiungere l'acqua.

I costruttori scavavano profonde trincee nella terra per trovare acqua del sottosuolo sulla quale poter contare durante tutto l'anno. Rivestivano i muri di queste trincee con blocchi di pietra, senza malta, e creavano scale che portavano giù all'acqua.[1] La maggioranza dei pozzi a gradini sopravvissuti servivano originariamente anche a scopo ricreativo, oltre che a fornire acqua. Questo perché la base del pozzo forniva sollievo dal calore del giorno, e un sollievo ancora maggiore si poteva ottenere se il pozzo era coperto. I pozzi a gradini servivano anche come luogo per riunioni sociali e cerimonie religiose. Solitamente, le donne frequentavano maggiormente questi pozzi perché erano quelle che attingevano l'acqua. Inoltre, erano loro a pregare e ad offrire doni alla dea del pozzo per le sue benedizioni.[1] Questo fece sì che in taluni casi i pozzi assumessero anche significative caratteristiche ornamentali e architettoniche, venendo costruiti spesso insieme a dimore e all'interno di aree urbane. Ciò assicurò anche la loro sopravvivenza come monumenti.

I pozzi a gradini solitamente consistono di due parti: il condotto verticale dal quale si attinge l'acqua e i passaggi, le camere e i gradini sotterranei disposti intorno in pendenza, che forniscono accesso al pozzo. Le gallerie e le camere che circondano questi pozzi erano spesso riccamente scolpite con elaborati dettagli e diventavano freschi, tranquilli ritiri durante le torride estati.[2]

  1. ^ a b Shekhawat (2010).
  2. ^ Davies (1989).

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